Il Castello di Zak: un museo segreto alle porte di Milano

Ma quanto è bello andare alla scoperta di luoghi segreti e nascosti? Quando poi si parla di un intero castello dedicato alla street-art, la cosa si fa ancora più intrigante.

Con altri amici curiosi, sulla base di un articoletto trovato in internet e delle foto su Instagram, siamo partiti un sabato mattina alla ricerca di questo famoso Castello di Zak. Nessun indirizzo preciso, l’unica informazione che avevamo era che si trovava più o meno a Cormano, nell’hinterland milanese, molto vicino all’Autostrada A4.

Siamo arrivati in zona e abbiamo iniziato a chiedere in giro, finchè siamo riusciti finalmente a trovarlo! 

In realtà il “castello” è un ex fabbrica abbandonata costituita da 4 edifici, decisamente fatiscente, e per questo chiusa dalle transenne. Accecati dalla curiosità abbiamo scavalcato e siamo entrati. Il primo graffito che ci è saltato agli occhi è proprio quello che rappresenta una caricatura del proprietario di casa, il conte Zakula, poi via via tanti altri graffiti magnifici.

castello di ZakNon abbiamo incontrato nessuno e siamo saliti ai piani superiori. Quello che abbiamo scoperto è un vero e proprio museo “a cielo aperto” dedicato alla street-art. Le stanze sono tutte ricoperte dai graffiti, i muri e i soffitti sono stati affrescati da artisti provenienti da ogni parte del mondo; molti di loro sono riconoscibili dai tag. Ci sono opere di Tenia, Tilf, Giorgio Je, Omp, Canemorto, Riky Boy, Emajons e tanti altri artisti stranieri

Esplorando man mano le varie stanze, a un certo punto ci siamo sentiti degli intrusi. Stavamo entrando in un appartamento vero e proprio, ovvero quello di Zak; c’era un gran salone centrale pieno di sculture, quadri, fotografie, su cui si aprivano una serie di stanze riconvertite a cucina, bagno e camera da letto.

Purtroppo il padrone di casa non c’era; come ci ha raccontato successivamente James, l’altro coinquilino di questa ex-fabbrica che abbiamo incontrato all’uscita, Zak non era a Cormano in quei giorni. 

castello di Zak

Chi è Zak?

James ci ha raccontato un po la storia di Zak, all’anagrafe Zakaria Jemai, tunisino di 60 anni che vive in Italia da moltissimo tempo. Da diversi anni Zak ha trovato rifugio in questa vecchia fabbrica abbandonata. Un giorno ha incontrato qui il trio di street artist Cane Morto ed Emajons che erano entrati nell’ex fabbrica per dipingere, Zak li ha visti e hanno fatto subito amicizia. Loro sono stati i primi, ma con il passaparola, tantissimi artisti sono passati di qui. James ci ha raccontato che Zak è molto ospitale, ama stare con gli amici e con gli sconosciuti che arrivano qui per vedere i graffiti; ama preparare il pranzo e raccontare le storie dei murales del suo Castello. Devo dire che mi è davvero dispiaciuto non conoscerlo, ma prima o poi tornerò lì con la speranza di incontrarlo.

NOTA. Tutto il palazzo è pericolante, pieno di buche e vetri rotti quindi, se decidete di venirci, fate molta attenzione!!

Non vi svelo l’indirizzo esatto del Castello di Zak per due motivi; primo, non me lo sono segnato, secondo, la ricerca fa parte dell’avventura. Solo i più temerari meritano di scoprirlo 😉

castello di Zak

castello di Zak

5 commenti su “Il Castello di Zak: un museo segreto alle porte di Milano”

  1. Siamo entrati io e la mia donna siccome abbiamo visto la fabbrica proprio dall’autostrada e ci siamo incuriositi. Questo Zak, ok che è il “padrone di casa”, una fabbrica abbandonata, ma è anche una persona poco simpatica e molto poco gradevole in quanto il posto l’abbiamo scoperto per caso, portandogli massimo rispetto siccome eravamo visitatori e soprattutto amanti di un arte come graffiti e Street art. Il “signor” Zak ci ha cacciati via. Per non stare li a discutere siamo andati via senza problemi ma giusto per: consigliamo di andare a vedere il posto ma non di dar retta a quello siccome il posto se lo è occupato è come ci siamo entrati noi può entrarci chiunque, lui non è nessuno per cacciare via la gente a caso anzi è solo uno antipatico che magari vuole pure soldi per andare a visitare il posto. Peace.

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    • Ciao, rispondo a Kostantine, mi spiace per quello che ti e’ accaduto, non conosco te ma ho avuto l onore di conoscere Zak, capace di accogliere me e altri come me che hanno come passione l arte. Bisogna sentirsi a casa sua, e dev essere un onore entrare ed ammirare capolavori. Non posso immaginare persone che scavalcano ed entrano nelle fabbriche abbandonate solo per vedere un graffito. Lui e’ stato capace di raccoglierli tutti, senza chiedere un soldo, solo acqua e solo sorrisi.
      Prova a tornarci, con un altro spirito chiedendo il permesso per entrare nel suo castello, perche e’ proprio di un castello che si tratta e ti assicuro che non sarai cacciato.
      Peace
      Matte

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  2. Ho visitato il castello scrivendo prima a Zak per avere un invito. Mi ha accolta a braccia aperte. È un grande. Non chiede soldi. Ho comprato il libro di Giovanni Candida che parla del castello e che Zak mi ha autografato. Poi siamo andati a mangiarci una pizza e ci siamo salutati con un lungo abbraccio. Ci tornerò…..

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  3. Salve a tutti, chiedo scusa per il disturbo. Sono uno studente dell’accademia di cinema di Milano, con la passione per i luoghi abbandonati. Ho in mente di creare un progetto sul Castello di Zakula. La mia domanda è la seguente, avrei piacere a contattare Zakaria Jemai per discutere con lui e proporgli il mio progetto. Qualcuno che ha un suo contatto (se fosse possibile) potrebbe darmi una mano a contattare Zak?

    Grazie per disponibilità.

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