Cosa vedere a Copenaghen in 3 giorni

Dio è stato particolarmente generoso da queste parti nell’elargire bellezza a profusione e no, non sto parlando di monumenti storici o bellezze architettoniche ma di statue in carne e ossa. Uomini e donne, atletici e sorridenti, neanche fossero in una pubblicità della Vivident! Tempo fa avevo letto un articolo in cui si sosteneva che la Danimarca fosse uno dei paesi europei in cui si vive meglio, solo ora capisco il perchè. Ero già stata a Copenaghen durante il mio primo inter-rail un secolo fa ma le uniche cose che ricordavo chiaramente erano la famosa statua della sirenetta, Tivoli e il castello di Amleto a Helsingør, per il resto nulla, neanche questi adoni. Mi ero quindi ripromessa più volte di tornarci per visitarla come si deve e provare la famosissima cucina nordica, fin quando non ho trovato un’offerta Ryanair impossibile da rifiutare e magicamente mi sono trovata un bel biglietto di andata e ritorno in mano. Ho cercato una stanza comoda e centrale su Booking e il gioco era fatto! Settembre poi è un mese perfetto per visitare Copenaghen, le giornate sono ancora abbastanza lunghe, le temperature sono miti e non piove (Copenaghen è famosa per i suoi piovosi e ventosi inverni che non finiscono mai!).

Avevo 3 giorni pieni a disposizione e ho deciso di suddividere l’esplorazione della città in 3 itinerari da fare interamente a piedi. Copenaghen è una città piccola e le zone di interesse turistico sono raggiungibili tutte a piedi o in bicicletta; personalmente ho scelto di andare a piedi perchè mi permette di fermarmi a curiosare e fotografare con più facilità, ma esplorarla in bicicletta è un modo altrettanto valido. Le piste ciclabili sono ovunque e le biciclette possono essere trasportate gratuitamente sugli S-tog (il trasporto ferroviario che collega buona parte della città e dei sobborghi) e in metropolitana (tranne nelle ore di punta). 

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**Potete considerare di visitare Copenaghen anche durante uno scalo di 2 o 3 giorni da/per l‘Islanda. Diverse compagnie fanno scalo proprio qui prima di raggiungere Reykjavik. 

Cosa vedere a Copenaghen in 3 giorni

Giorno 1: Rosenborg, Nyhavn e il Museo del Design

L’itinerario sulle cose da vedere a Copenaghen in 3 giorni parte da Nørrebro, uno dei quartieri più hipster e alla moda della città.  Dovendo percorrere almeno10 km a piedi è bene iniziare la giornata con una bella colazione iper-calorica al Laundromat Cafè. Questo locale/lavanderia a gettoni/caffè letterario si trova nel cuore pulsante di Nørrebro ed è una vera e propria istituzione. È aperto dalla mattina a notte fonda ed possibile mangiare il classico smørrebrød con avocado e uova, il croque madame, l’hamburger e tanto altro. 

Da lì si procede lungo la via principale (Nørrebrogate) verso il centro storico fino a raggiungere il bellissimo giardino botanico. Questo grande parco (ad ingresso gratuito) è un’oasi di pace e vale la pena perdersi nelle serre ottocentesche, tra i prati ed i laghetti dove gli abitanti di Copenaghen vanno a passeggiare durante la pausa pranzo. Proseguendo avanti si vedono già le guglie del castello reale, il Resenborg Slot. Il castello è uno degli edifici più importanti della città e il fossato e le torri contribuiscono al suo fascino principesco. Il castello è visitabile e al suo interno potrete vedere le lussuose stanze dei regnanti, i gioielli della corona nonchè tanti altri oggetti appartenuti alla famiglia reale.

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Andando ancora avanti lungo la stessa strada si arriva nella grande piazza Kongens Nytorv da cui parte il canale Nyhavn, il posto più famoso e instagrammato di Copenaghen. Tutte le case del vecchio porto sono tornate all’antico splendore nei loro colori sgargianti e ora ospitano bar e ristoranti all’aperto perfetti per fare una pausa e del buon vecchio people watching. Da qui partono anche i tour del porto e dei canali

La visita di Copenaghen prosegue poi lungo Amaliegade fino ad arrivare a Amalienborg Slot ( l’attuale residenza della famiglia reale danese) ma soprattutto al bellissimo Museo del Design. Questo museo si trova in un ex ospedale del ‘700 ed espone tutti i pezzi iconici (sedie, tavoli, lampade, ecc) dei più grandi designer del ‘900. Ma la sezione che ho amato di più è sicuramente quella chiamata “Fashion & Fabric” che ospita una bellissima collezione di tessuti e di moda degli ultimi 4 secoli. Sempre all’interno non perdetevi lo shop del museo (ha 1000 gadget interessanti di tutte le fasce di prezzo) ed il Cafè nel cortile interno. 

Se poi volete vedere la famosa sirenetta dovete proseguire verso nord, verso il mare. Non vorrei togliervi la poesia, ma la sirenetta si trova in un punto abbastanza isolato della città ed è molto più piccola di quello che potete immaginare (leggete tra le righe: potete tranquillamente evitare di andarci per non vivere una scottante delusione).  Tornando indietro verso piazza Kongens Nytorv potete rifocillarvi (per pranzo o merenda che sia) all’Atelier September, uno bel caffè dall’arredo vintage che serve un ottimo caffè e lo smørrebrød con avocado più buono della città. 

Da qui dirigetevi nella zona pedonale del Quartiere Latino, con una tappa obbligata nell’area chiamata Pisserenden (il dedalo di vie che comprende Vestergade, Studiestraede, Teglgardsstraede): un ex quartiere a luci rosse ora pieno di bar, negozi di vintage e locali bohémienne.  

Se avrete percorso tutto quest’itinerario a piedi non vi rimarranno troppe energie se non quelle per gustarvi un bel bicchiere di vino in uno dei locali che si trovano lungo la Ravnsborggade o sedervi a tavola in un bel ristorante per assaporare la famosa cucina nordica (vedi sezione sui ristoranti).

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Giorno 2: Vesterbro, Meatpacking District e Christiania

Partendo sempre da Nørrebro e imboccando Nørrebrogate la prima cosa da vedere a Copenaghen nel secondo giorno di visita è il bellissimo mercato alimentare di Torvehallerne. Qui trovate cibi freschi di ogni genere, frutta, carne, pasticceria, pane, erbe aromatiche e l’ambiente è veramente molto carino. Questo mercato è molto amato dai danesi che si gustano i prodotti freschi appena comprati sui tavoli della piazza sin dalle prime ore del mattino. È un posto perfetto per la colazione ma anche per il pranzo e l’aperitivo (chiude alle h19).

Dopo aver attraversato la piazza del mercato si entra nel Ørsteds Parken, un giardino molto ben curato con tanto di laghetto, ponticelli e terrazze sull’acqua. Attraversatelo tutto e continuate a camminare lungo Vester Farimagsgade fino a quando non vedrete il Planetario. Da lì svoltate a destra su Gammel Kongevei per entrare nel cuore del Vesterbro, il quartiere che ho amato di più a Copenaghen.

Vesterbro era il quartiere a luci rosse e, come è accaduto anche in tante altre città europee, è diventato il quartiere di tendenza., quello alla moda e multietnico. Ci sono ancora diversi sexy shop e peep show, ma sono intervallati da gallerie d’arte, locali, boutique vintage, ristoranti etnici e design hotel. Perdetevi nelle vie e nei vicoli tra Vaernedamsvej e Owhlenschlaegersgade, che sono le più animate del quartiere; per una sosta rapida fermatevi al Granola, un locale storico del quartiere che è aperto dalla mattina presto alla sera. Per il pranzo vero e proprio vi suggerisco di dirigervi al Meatpacking District (sì, proprio come a New York, e il mood è molto simile), un’ex zona  industriale riconvertita. Nei diversi “blocchi” del Meatpacking trovate una decina di ristoranti (non tutti sono aperti anche a pranzo) , una famosa galleria d’arte (V1 Gallery) e diversi locali (tra cui il famoso Mesteren & Laerlinger).

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Da qui si ritorna verso il centro lungo Tietgensgade, si costeggiano Tivoli (uno dei più antichi parchi di divertimenti al mondo!) e il Nationalmuseet (che vale una visita se avete tempo a disposizione) per arrivare sull’isola di Slotsholmen. Vi troverete subito davanti all’imponente (ma non troppo affascinante) Christiansborg Slot, la sede del parlamento nazionale, ma se procedete ancora troverete il pezzo forte dell’isola, la Det Kongelive Bibliotek con il suo bel giardino: si tratta della biblioteca più grande del nord europa e ha una facciata art decò stupenda. Se è aperta entrate a vedere la magnifica sala di lettura con gli scrittoi e le lampade vintage.

Lasciate l’isola dal ponte Torvegade (da cui si gode una bella vista del canale) per entrare in uno dei quartieri più caratteristici di Copenaghen: Christianshavn. Il dedalo di vie acciottolate intorno a Sank Annae e Strandgade ricorda un po il centro storico di Praga o di Parigi con i bar storici (come il Cafè Wilder) e dei piccoli ristorantini dall’aria retrò. A quest’atmosfera bohemienne fa da netto contraltare la comunità di Christiania che si trova poco più avanti. Questa comunità famosa in tutto il mondo (soprattutto negli anni ’80) è stata fondata nel 1971 da un gruppo di hippy e anarchici che hanno occupato l’area per costruirci una sorta di comune. Ora è più che altro una zona turistica, dove si va passeggiare su Pusher Street (gli spacciatori ci sono ancora in realtà, ed è bene non fotografare troppo) tra le bancarelle di artigianato e i corner alimentari che vendono street food. 

Ma Christianshavn negli ultimi anni è diventata famosa anche perchè ospita i ristoranti stellati della città tra cui il NOMA (votato più volte come il ristorante N.1 al mondo) , il Kadeau o il Kanalen.

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Giorno 3 (Museo Luisiana e Helsinør)

Sè c’è bel tempo, il terzo giorno di visita a Copenaghen è perfetto per una bella gita fuori porta al Museo d’Arte Contemporanea Luisiana e al castello di Kromborg a Helsinør, quello dove Shakespeare ambientò l’Amleto. Per raggiungere Lousiana, che si trova 30 km a nord di Copenaghen, si deve prendere l’S-tog da Nørreport fino a Humlebaek (impiega circa 40’). Dalla stazione il museo dista 1,5 km e si raggiunge a piedi (è ben indicato). Il Luisiana è uno dei più bei musei di arte contemporanea che abbia mai visto, non tanto per la qualità delle opere esposte (che è comunque alta) ma per l’architettura e la posizione.

Il museo di trova all’interno di un grande parco disseminato di sculture, ci sono diverse colline che si affacciano sul mare (e sulla Svezia che si trova proprio lì di fronte) ed è tutto in perfetta armonia con l’ambiente circostante. Il museo è costituito da 4 edifici in stile modernista, bassi e con tantissime vetrate che lasciano entrare la luce naturale sulle opere. Entrando al museo non viene fornita nessuna cartina, ognuno è libero di esplorare gli spazi e il giardino a suo piacimento seguendo l’ispirazione del momento. È un luogo che mette pace in cui l’arte la natura la fanno da padroni. Oltre alla permanente, sono sempre presenti almeno due esposizioni estemporanee. Prima di ripartire fermatevi a pranzo nella magnifica terrazza affacciata sul mare del museo, è un posto favoloso!

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Per arrivare a Helsinør dovete poi riprendere il treno e scendere all’omonima fermata (impiega poco più di 10’). La cittadina di Helsinør è una classica cittadina di mare del nord europa con gli edifici in mattoni rossi, un centro storico pedonale che pullula di ristoranti e negozi per turisti, e un piccolo  porto da cui si prendono i traghetti per la Svezia.   Bisogna attraversare tutto il paese prima di vedere il famoso castello di Kromborg che si affaccia sul mare. Questo castello rinascimentale è da secoli uno dei castelli più importanti del Nord Europa, ed è stato aggiunto al Patrimonio dell’UNESCO nel 2000. In realtà si tratta di una vera e proprio fortezza protetta da un largo fossato e da mura imponenti. Durante la visita è possibile visitare gli appartamenti reali, la sala da ballo, le casematte che fungevano da postazioni per i soldati, la cappella di corte e la terrazza di una delle torri da cui si gode una vista magnifica del castello e di tutta l’area.  

PS per il biglietto del treno la cosa più conveniente da fare è comprare un biglietto giornaliero “All Zones” al costo di 20 euro circa. Se comprate i biglietti singoli finirete per pagare molto di più!

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Con il senno di poi avrei voluto avere almeno un paio di giorni in più a disposizione da dedicare alla visita dei tanti musei e all’esplorazione di alcuni quartieri più periferici.  Avendo avuto la fortuna di trovare tre giorni di sole e temperature quasi estive ho preferito camminare all’aria aperta, ma le cose da vedere erano davvero molte!

La prossima volta che ci tornerò sicuramente andrò a vedere il Nationalmuseet, lo Statens Museum for Kunst, il Museo Arken Skovvej e la Casa di Juhl’s House (che si trovano fuori città). 

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Dove mangiare a Copenaghen 

  • Laudromat Cafè (Nørrebro): un’istituzione del quartiere. Un caffè letterario- lavanderia a gettoni aperto dalla mattina alla sera tardi per mangiare il classico smørrebrød con avocado e uova, il croque madame, l’hamburger e tanto altro. 
  • Aamaanns Takeaway (Nørreport): qui si mangiano gli smørrembrot (dei panini aperti con vari ingredienti freschi come la tartare di manzo, il salmone, l’avocado, ecc) più buoni di Copenaghen! Provate quello classico con la tartare di manzo e non resterete delusi. 
  • Sankt Annae Bistrot (Christianshavn): un piccolo bistrot dall’aria vintage in una delle strade più carine di Copenaghen. Si mangia la zuppa del giorno e dei panini molto buoni fatti con la focaccia. Perfetto per il pranzo e per l’aperitivo (hanno parecchi vini).
  • Spice Huset (Meatpacking District): un piccolo ristorantino defilato rispetto agli altri, che ho scovando infilandomi nei vicoli del district.  Le candele e la musica di sottofondo rendono l’ambiente veramente caldo e intimo.
  • Granola (Vesterbro): nella via più movimentata e carina del Vesterbro, il Granola offre ottime colazioni e il brunch nel week-end. Ha dei tavolini fuori perfetti per fare people watching. Per il brunch è meglio prenotare.
  • Mercato di Torvehallerne (Nørrebro): aperto dalla mattina alle 9 alle 19 di sera, trovate di tutto per tutti i pasti; si mangia sui tavoloni all’esterno del mercato (ma alcuni stand hanno tavoli e sedie anche all’interno).
  • Il ponte di Nørrebro: durante la bella stagione i danesi amano portarsi una birra sul ponte o sugli argini del canale aspettando il tramonto, una tradizione simile al bottellion spagnolo. 

Per BERE la sera potete andare su Ravnsborggade (una delle vie principali del Nørrebro) ed avrete l’imbarazzo della scelta. Altre zone animate durante la sera sono il Meatpacking District, Istedgade (sempre a Vesterbro), e il dedalo di strade a nord di Støget, come Pilestraede.

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Dove dormire a Copenaghen

  • CitizenM Copenhagen Radhuspladsen : hotel bello e moderno nel centro di Copenaghen. La metro M4 è praticamene a 50 metri e la zona è bella, piena di movimento e di locali.
  • Generator Hostel: uno degli ostelli della famosa catena Generator, un ostello di super-design in pieno centro (si trova a due passi dal Rosenborg Slot e da Nyhavn) in cui organizzano tour per la città eventi, serate, e molto altro.
  • Urban House: questo ostello (che in realtà è a metà tra un hotel e un ostello) si trova nel quartiere hippie di Vesterbro, ed è anche lui un ostello di design con un bel bar aperto anche agli esterni dell’hotel. Anche qui organizzano tantissimi eventi..impossibile sentirsi soli!
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Come spostarsi a Copenaghen

BICICLETTE

A Copenaghen più del 60% della popolazione si sposta in bicicletta. Praticamente tutte le strade hanno una pista ciclabile e le biciclette si possono trasportare gratuitamente sulla metro e sugli S-tog (tranne che in alcune stazioni centrali nelle ore di punta).

Se volete girare la città in bici potete noleggiarne una nei tanti ciclo-noleggi sparsi per la città (ce ne sono molti in ogni quartiere), oppure utilizzare il bike-sharing futuristico offerto da Bycyclen. Queste biciclette sono disponibili h24 nei tanti noleggi sparsi per la città.

METRO e S-TOG

Copenaghen dispone di una rete capillare di trasporti pubblici, che comprendono metropolitana, treno, autobus e traghetti. La metro, gli S-tog (la linea ferroviaria cittadina) e gli autobus sono in funzione h24 (questa sì che è una città civile!) e i biglietti si comprano a zone.

Se volete andare a Luisiana e a Helsinør la cosa più conveniente da fare è comprare un biglietto giornaliero “All Zones”. Se comprate i biglietti singoli finirete per pagare molto di più! PS Non ci sono i tornelli, ma ci sono i controllori..meglio non fare i furbi.

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