Milano insolita: 10 luoghi da non perdere

 Volevo scrivere questo articolo da tempo, ma non riuscivo mai a decidermi. Vivo a Milano da 20 anni ormai e l’esplorazione della città mi sembrava che non finisse mai, ogni volta scovavo un posto nuovo e il progetto dell’articolo si arenava. Finalmente ho deciso di scriverlo e continuerò ad aggiornarlo nel tempo con i luoghi insoliti di Milano che scoverò man mano. Eccovi quindi 10 chicche per veri insider, 10 luoghi insoliti di Milano che vale la pena vedere per farsi un’idea più approfondita e meno banale della città.

1) Casa degli Atellani e vigna di Leonardo

**Dal 1 Ottobre 2023 la casa e la vigna chiuderanno al pubblico per restauri**

Che la vita di Leonardo da Vinci sia molto legata alla città di Milano è cosa nota, ma pochi conoscono questo luogo affascinante. Nel 1498 Ludovico il Moro, duca di Milano, regalò a Leonardo da Vinci una vigna alla quale il maestro fu particolarmente affezionato. La vigna si trovava in mezzo ai campi, in fondo alla Casa degli Atellani, una casa rinascimentale che è stata poi trasformata magnificamente dall’archittetto Pietro Portaluppi. Con i bombardamenti della II guerra mondiale la vigna era stata sepolta dalle macerie e si era persa traccia della sua esistenza. Con un grande lavoro di recupero e di ricerca, la vigna è stata ritrovata e, grazie anche agli studi di genetica botanica, è stata ripiantata esattamente com’era. Per nostra fortuna, dal 2015 i proprietari della Casa degli Atellani (che ancora ci abitano!) hanno deciso di aprire le porte di questa magnifica dimora, del giardino e della vigna al pubblico. 

Per visitarla è necessario partecipare ad una visita guidata al costo di 10 o 20 euro (audioguida o guida). La visita dura circa 25 minuti e sono previsti gruppi di massimo 25 persone. È preferibile prenotare tramite call center al numero 892234, o dal sito ufficiale

Nel 2023 la Casa degli Atellani e la vigna sono stati acquistati dalla famiglia Arnault. Dalle notizie che sono trapelate, dopo i lavori di restauro, la casa “sarà adibita a un uso essenzialmente privato, come già oggi, con una parte dedicata ad attività culturali e al pubblico”.

Casa degli Atellani e vigna di Leonardo -Corso Magenta 65 

da Martedì a Domenica: dalle 9.00 alle 18.00

ultimo ingresso ore 17.30

Milano insolita
Casa degli Atellani

2) Cripta del Santo Sepolcro 

Forse non tutti sanno che anche Milano conserva alcune vestigia dell’età romana e medievale, quando la città era chiamata Mediolanum. Il Foro della città romana si trova dove oggi ci sono la Biblioteca Ambrosiana e la Borsa, e fu proprio qui che nel 1030 venne fatta costruire una chiesa dedicata alla Santissima Trinità. In questa chiesa c’era una parte ipogea, una vera e propria chiesa sotterranea rispetto al piano stradale dove era stata collocata una copia del sepolcro di Cristo (da cui ha poi preso il nome nel 1100). Il restauro di questa cripta è iniziato da diversi anni ed è stata aperta al pubblico per la prima volta solo a metà del 2016. È un luogo molto suggestivo dove convivono la Milano romana e quella medievale. Una curiosità: Leonardo visitò il Santo Sepolcro tante volte durante i 20 anni alle dipendenze di Ludovico il Moro, fece il disegno della pianta sia della chiesa superiore che di quella inferiore, e indico la chiesa del Santo Sepolcro come il vero centro geografico della città.

Cripta del Santo Sepolcro – Piazza S. Sepolcro, 1 

Aperta tutti i giorni dalle 12 alle 18

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Cripta del Santo Sepolcro

3) Museo Branca  

Tra i luoghi della Milano insolita non potevo non inserire il Museo Branca: tutti conoscono il mitico digestivo, ma pochi sanno che la distilleria del Fernet Branca e del Brandy Stravecchio si trova ancora nel centro di Milano. Lo stabilimento progettato dall’Ing. Merlini e costruito fra il 1908 e il 1913 in una zona allora periferica (tra l’attuale Viale Jenner e Viale Lancetti) si estende per oltre 23.000 mq e ospitava, come previsto dalla tradizione industriale dell’epoca, le attività produttive e quelle riservate ai servizi: una grande scuderia e rimessa con i cavalli utilizzati per il trasporto su carri delle botti e delle casse, la falegnameria per la realizzazione delle botti, i magazzini per gli approvvigionamenti di spezie ed erbe, la sartoria, la mensa e i locali per il dopolavoro. L’edificio ancora oggi è sede del sito produttivo italiano di Fratelli Branca Distillerie. Nel 2009 ha aperto il Museo Branca, che occupa oltre 1000 metri quadrati, dove è possibile vedere quello che era il ciclo produttivo di metà ottocento, l’area “erboristeria”, il laboratorio chimico per la qualità e l’analisi delle erbe, la falegnameria e un ufficio. Alle pareti si possono ammirare alcuni calendari realizzati dal 1886 al 1913 e alcuni dei tanti manifesti promozionali firmati dai più grandi artisti dell’epoca. Un vero e proprio tuffo nel passato!

Il museo è aperto solo per visite guidate su prenotazione a gruppi di massimo 12 persone

Museo Branca – Via Resegone 2

Potete prenotare dal sito ufficiale

Oppure telefanre allo 02.8513970

Ph. @La Repubblica

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Museo Branca

4) Planetario Civico “Ulrico Hoepli”

Sarà che sono una nerd e l’astronomia mi ha sempre appassionato sin da piccola, ma questo posto è uno dei miei luoghi del cuore di Milano. Ci vengo spesso e non finisco mai di stupirmi davanti alla bellezza del cielo e alla perfezione dell’Universo. Questo piccolo planetario si trova all’interno dei Giardini Indro Montanelli a Porta Venezia, fu progettato dal Portaluppi (sempre lui sì) e finanziato dall’editore Ulrico Hoepli che lo donò alla città di Milano nel 1929. Il Planetario venne poi inaugurato nel 1930; l’osservazione del cielo avveniva tramite un telescopio Zeiss (ora sostituito da uno più moderno) e venivano organizzate un serie di attività e di conferenze aperte al pubblico. Il Planetario venne poi chiuso durante la guerra (il telescopio fu portato al sicuro) per riaprire nel 1949, e dagli anni ’90  vi fu un’opera di potenziamento e aggiornamento del sistema multimediale che continua ancora oggi. Attualmente è il più grande planetario esistente in Italia ed è davvero un luogo magico. La programmazione è veramente ben fatta, praticamente tutti i giorni ci sono le osservazioni del cielo (alle h19:30 o alle 21 a seconda dei giorni) e diverse conferenza a tema.

Plantario Civico “Ulrico Hoepli” -Corso di Porta Venezia 

Per informazioni e prenotazioni: Tel. 02-88463340 (dal lunedì al venerdì, dalle ore 9:00 alle 13:00) o c.planetario@comune.milano.it

Per scaricare il programma andate su questo sito 

 Ph.@ Bernardo Ricci Armani

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Planetario Civico Ulrico Hoepli

5) Labirinto di Pomodoro

Sapete che a Milano c’è un labirinto segreto? È il labirinto di Pomodoro nei sotterranei dell’headquarter di Fendi in Via Solari, dove un tempo venivano costruite le turbine Riva-Calzoni. Pensate che vennero costruite qui nientepopodimeno che le turbine delle Cascate del Niagara! È un tesoro sconosciuto ai più che Pomodoro terminò (dopo 3 anni) nel 2011, anno in cui la sua Fondazione si trasferì e l’opera rimase lì, chiusa nel sottosuolo. “La chiave che cerchiamo è quella che da sempre possediamo in qualche tasca bucata della nostra memoria, ed è l’unica in grado di farci accedere al nostro mondo interiore. Non troverai qui dentro delle risposte, ma solo domande che ti possano spingere a cercare quelle stesse risposte: cerca l’equilibrio, leggi dentro i segni, azzera il tuo ego e guarda nelle lacerazioni che il tempo ingigantisce; passeggia ancora in questo mondo e fanne piante e pareti che possano sostenere l’architettura della tua vita”. (Da Ingresso nel labirinto di Arnaldo Pomodoro).

Labirinto di Pomodoro C/O Headquarter FENDI- Via Solari 35

Trovate le info sulle visite guidate e il calendario delle aperture sul sito della Fondazione Arnaldo Pomodoro 

Ph.@ Zero.eu

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Labirinto di Pomodoro

6) Binario 21 

Il Memoriale della Shoah di Milano (chiamato appunto Binario 21) si trova in un’area della Stazione Centrale situata al di sotto dei binari ferroviari ordinari. Quest’area era originariamente adibita al carico e scarico dei vagoni postali e fu qui che, tra il 1943 e il 1945, centinaia di deportati furono caricati su vagoni merci, che venivano poi sollevati tramite un elevatore e trasportati così al sovrastante piano dei binari. A questo punto venivano agganciati ai convogli diretti ai campi di concentramento e sterminio (Auschwitz-Birkenau, Bergen Belsen) o ai campi italiani di raccolta come quelli di Fossoli e Bolzano. Dagli stessi binari partirono anche numerosi deportati politici, destinati al campo di concentramento di Mauthausen o ai campi italiani. Il Memoriale è stato inaugurato a gennaio 2013 e progettato dallo Studio Morpurgo de Curtis Architetti Associati. Si estende su una superficie di circa 7.000 mq e si sviluppa su due piani, piano terreno e piano interrato. Quando si entra, si percorre un percorso tematico che va dalla “Sala delle testimonianze”, dedicata alle voci dei sopravvissuti, fino al “cuore” del Memoriale, il “Binario della Destinazione Ignota” e il “Muro dei Nomi”, dove sono ricordati i nomi di tutte le persone deportate dal Binario 21. È un luogo toccante che tutti dovrebbero vedere per non dimenticare una delle pagine più brutte della nostra storia recente ed evitare che fatti come questo si possano ripetere. Vicino al Binario 21 c’è anche il Padiglione Reale, la sala d’attesa riservata ai Savoia, purtroppo aperta solo in occasioni speciali.

Binario 21 – Via Ferrante Aporti 3

Da Domenica a Giovedì: dalle ore 10 alle ore 15.00 (ultimo ingresso 14:30)

Per informazioni o prenotazioni contattare il numero: 02.28.20.975 

Ph. @ Mosaico-cem.it

Milano insolita - Binario 21
Binario 21

7) Centro Culturale Ikeda di Milano per la pace

Inaugurato nell’ottobre 2014, il Centro Culturale Ikeda di Milano per la pace è uno dei centri buddisti più grandi d’Europa, vi basti pensare che la sala principale conta circa mille posti a sedere. Frutto del recupero di una delle più antiche e belle cascine dei Visconti, questo Centro si propone promuovere la pace (in particolare il disarmo nucleare) e il dialogo intereligioso attraverso diverse attività quotidiane. Il progetto architettonico è dello  Studio Peia che ha restaurato la cascina dialogando con la Sovraintendenza di Milano ispirandosi alle simbologie del buddismo. L’edificio principale è rivestito di metallo dorato all’esterno e di legno all’interno, ed è circondato da uno specchio d’acqua. Non è l’unico centro buddista presente a Milano, ma è sicuramente il più emozionate ed interessante anche dal punto di vista puramente architettonico.

Centro Culturale Ikeda – Via Concetto Marchesi 9 (Corsico) 

Aperto ogni giorno dalle 8.00 alle 21.30

Ph. @IFDM

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Centro Culturale Ikeda

8) Museo Bagatti-Valsecchi

Questa casa-museo che si trova nel quadrilatero della Moda rappresenta la volontà di due fratelli nobili, Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi, di ristrutturare a fine ‘800 il palazzo di famiglia ispirandosi ai palazzi signorili del Cinquecento lombardo. Arredarono la casa come se vivessero a tutti gli effetti nel 1500, con opere d’arte del Rinascimento, quadri, collezioni di armi, arredi e manufatti in vetro e in ceramica di inestimabile valore. Il palazzo fu abitato dagli eredi fino al 1974, anno in cui crearono una Fondazione a cui donare tutto il patrimonio raccolto dai due fratelli. Entrando nella casa l’effetto è abbastanza strano, si percepisce questo contrasto tra l’arredo del ‘500 e il fatto che la casa è stata di fatto abitata dalla fine dell’800 quasi ai giorni nostri, ma è un contrasto piacevole. Le collezioni che si trovano all’interno sono molto belle e l’audioguida (inclusa nel biglietto d’ingresso di 9 euro) spiega molto bene il periodo storico, le vicende dalla famiglia Bagatti Valsecchi (e di riflesso della Milano di quegli anni) e i singoli oggetti.

Casa-Museo Bagatti-Valsecchi

Via del Gesù 5

Orari: da giovedì a domenica dalle 13.00 alle 17.45

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Casa-Museo Bagatti Valsecchi

9) Baggio e il Parco delle Cave

Diciamo che quando si nomina Baggio ad un milanese non è esattamente come menzionare Sant’Ambrogio e Porta Romana. Molti però non sanno che questo quartiere popolare dell’estrema periferia sud di Milano è stato un comune a se stante fino al 1923 e conserva ancora un’aria di paese. Spingersi fino a Baggio significa fare un salto indietro nel tempo, rigattieri, vecchie botteghe e osterie dove poter respirare l’atmosfera della vecchia Milano. Fermatevi a pranzo o a cena all’Osteria alla Grande per una cassouela ed entrate nell’antica Chiesa di Sant’Apollinare per ammirare il famoso organo. Sempre in zona si trova il Parco delle Cave, un grandissimo spazio verde ricavato nell’ex area delle cave di Baggio (da cui il nome), abbandonate negli anni’60. Inoltratevi nei suoi enormi spazi, ci sono boschi, stagni, campi agricoli e laghetti per la pesca. Nel periodo di giugno il parco si anima di mille lucine intermittenti, è il fenomeno della lusiroeula ovvero le lucciole che hanno scelto questo polmone verde di Milano per riunirsi. Venire qui di sera è un’esperienza meravigliosa, ma è preferibile non farlo da soli; normalmente vengono organizzate delle visite in notturna da diverse attività della zona (come la Cascina Linteno).

Parco delle Cave

L’ngresso principale del parco è in via Cancano, una traversa di Via Forze Armate

Ph.@ Club Milano

Milano insolita
Parco delle Cave

10) Santuario di Santa Maria alla Fontana

Questa è una delle classiche situazioni in cui passi davanti ad un luogo per anni e non ti rendi conto del tesoro che vi si trova all’interno. Con il Santuario di Santa Maria alla Fontana mi è successo proprio così. Questa chiesa si trova in una delle strade principali del quartiere Isola, accanto alle famose Fonderie Napoleoniche e l’ho scoperta da poco grazie ad un blogtour. Da fuori la chiesa non impressiona, è una chiesa abbastanza anonima, ma quando si scendono le scalette alla destra dell’ingresso si entra in un luogo storico davvero importante di Milano, il Santuario di Santa Maria alla Fontana. Questo Santuario sorge su un’antica fonte ritenuta miracolosa (da qui il nome). Nel 1506, il governatore di Milano Charles II d’Amboise, ne ordinò la costruzione dopo aver ricevuto una guarigione miracolosa e l’edificio divenne una delle strutture sanitarie più importanti di Milano, insieme al Lazzaretto e all’ Ospedale Maggiore Ca’ Granda. Il progetto venne a lungo attribuito addirittura alla mano di Leonardo e poi di Bramante; oggi si ritiene sia opera di Giovanni Antonio Amadeo, architetto molto apprezzato all’epoca ed attivo anche nel Duomo di Milano, in Santa Maria delle Grazie e alla Certosa di Pavia.

Al di là della bellezza oggettiva, questo santuario è davvero interessante perchè l’architettura rimanda a significati metafisici e cabalistici e a simbologie cosmologiche, in buona parte ancora da studiare. 

Santuario di Santa Maria alla Fontana – Piazza Santa Maria alla Fontana

Milano insolita - Santuario di Santa Maria alla Fontana
Santuario di Santa Maria della Fontana

11) Fondazione Luigi Rovati

L’ultimo luogo insolito di Milano di cui voglio parlarvi è un Museo che aperto nel 2022, ovvero la Fondazione Luigi Rovati, su Corso Venezia, proprio davanti al Planetario. La Fondazione è intitolata al professor Luigi Rovati, che ha fondato nel 1961 a Monza il laboratorio farmaceutico Rotta Research Laboratorium e che è stato un grande filantropo. Il bellissimo palazzo che ospita le collezioni archeologiche e artistiche della Fondazione è stato di proprietà della famiglia Rizzoli fino al 2016, prima di essere ristrutturato per ospitare il museo. Quest’ultimo è diviso in due parti distinte: il piano ipogeo, al -1, espone una bella collezione di arte etrusca e il primo piano che ospita invece delle installazioni site-specific che includono pezzi di arte antica, moderna e contemporanea.

Fondazione Luigi Rovati

Corso Venezia 52

Orari: da mercoledì a domenica, dalle 10 alle 20

Fondazione Luigi  Rovati
Fondazione Luigi Rovati

8 commenti su “Milano insolita: 10 luoghi da non perdere”

    • Milano continua a stupirmi ogni giorno di più! È proprio vero che non si finisce mai di conoscere la propria città. Il Binario 21 è un luogo molto toccante e sicuramente merita una visita. Anche il Santuario di Santa Maria alla Fontana, è il classico posto che da fuori non ti aspetteresti mai e invece..Ciao, a presto

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  1. Interessantissimo. Alcuni di questi posti già ho avuto modo di visitarli ma altri mi mancano.
    Vorrei iniziare a rimediare dal Labirinto di Pomodoro

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  2. Interessante lettura! Non conosco il labirinto, Ikeda e il parco: sicuramente andrò a fare visita.
    Suggerisco di inserire: Albergo diurno di Porta Venezia e qualcosa di simile in piazza Duomo. Quest’ultimo mi sembra sia diventato un circolo privato.

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