Un viaggio nel sud della Sardegna alla scoperta del Sulcis e dell’Iglesiente

Quando si parla di Sardegna tutti pensano immediatamente alle spiagge della Costa Smeralda. Ovviamente la Sardegna non è solo questo (anche se, come dico sempre, ha indubbiamente il mare più bello del mondo!). La Sardegna è una regione che ha molte facce e molte identità che contraddistinguono in maniera inequivocabile le varie zone dell’isola.

Lo scorso ottobre ho avuto la fortuna di partecipare a un Fam Trip nel sud della Sardegna organizzato da Visit Sulcis e ho visitato per la prima volta una parte dell’isola che non conoscevo e che, devo ammettere, mi ha colpito molto. In prevalenza montuoso, il sud della Sardegna offre tantissimi paesaggi (ed esperienze) diversi: ha spiagge meravigliose, fitte foreste, grotte, lunghi tratti di costa incontaminati, sperduti paesini montani, antichissimi siti nuragici, tantissimi siti minerari e diversi bei musei. Se non siete interessati solo alla vita da spiaggia (che comunque è spettacolare come nel resto della Sardegna) e cercate una zona dove poter fare attività un pò diverse, magari poco turistica e ancora autentica..il sud della Sardegna è proprio quello che fa per voi!

La Sardegna ha poi un calore e un modo di accogliere i visitatori che raramente si dimentica. Il Fam Trip è stato uno dei più belli di sempre per me, è stato come essere in famiglia e, oltre alle indiscutibili bellezze che ho visitato, mi ha regalato nuove e importanti amicizie. L’unica nota ‘negativa’ sono i chili che ho preso!! Se mai farete questo viaggio imparerete da subito che non si può dire di no a un sardo perché si offenderà a morte. Ovunque andrete vi offriranno ogni ben di dio e non potrete far altro che ringraziare e mangiare. Sono sacrifici che in viaggio qualcuno dovrà pur fare, no?!?

Quando andare

In Sardegna si può andare sempre perché, anche in inverno, ci sono spesso belle giornate di sole e non fa mai particolarmente freddo. Agosto è chiaramente il mese più afoso, più affollato e più caro, ma non è off limits come altre zone della Sardegna. Giugno, luglio, settembre e ottobre sono più tranquilli e potrete fare il bagno senza problemi.

Cosa vedere nel sud della Sardegna

1.Carbonia e le miniere di Serbariu

Non si può dire che Carbonia sia una bella città, ma si può sicuramente dire che è una città unica e particolare. Carbonia venne costruita a tavolino nel 1937 in seguito alle politiche fasciste di autosufficienza delle materie prime e delle risorse energetiche. Nacque quindi come città operaia per ospitare gli operai che lavoravano nella vicina miniera di carbone di Sebariu. La prima fase prevedeva l’edificazione di 10 alberghi operai con orto-giardino, poi nel 1938 ebbe inizio la progettazione della “grande Carbonia” destinata ad ospitare 50.000 abitanti entro il 1945. La città ruota intorno a Piazza Roma, una specie di cattedrale nel deserto, costruita per rappresentare il potere fascista; qui c’è la Casa del Fascio, il dopolavoro, la chiesa, il municipio, la torre littoria e lo spaccio aziendale. Vale la pena visitare Carbonia per farsi un’idea dell’architettura fascista, ma soprattutto per vedere il Museo del Carbone ospitato nella vecchia miniera di Serbariu (dismessa dal 1971). Qui si può conoscere la storia della miniera, vedere gli attrezzi che usavano, i cimeli e i documenti di diversi periodi di attività. Il percorso di visita comprende anche la galleria sotterranea, con vari cunicoli che permettono di ripercorrere il lavoro faticoso e pericoloso dei minatori che lavoravano per anni oltre 100 mt sotto terra. Se poi siete patiti di fotografia e archeologia industriale non potete non andare!

2.I siti nuragici: Monte Sirai e Pani Loriga

Pochi chilometri a nord di Carbonia c’è il pianoro del Monte Sirai, abitato fin dall’età neolitica grazie alla sua posizione eccellente. I vantaggi di questa posizione strategica sono evidenti: da un’altezza di quasi 200 mt la vista spazia sul mare e sulle terre circostanti fino alle isole di Sant’Antioco e San Pietro. Nel sito archeologico sono venute alla luce tombe di due grandi necropoli fenice e alcune di queste sono accessibili. Il momento migliore per apprezzare il panorama è il tramonto. Non lontano da lì, e sempre in posizione strategica, c’è un altro sito nuragico importante, quello di Pani Loriga, vicino al paese di Santadi. Quest’ultimo è famoso inoltre per 2 ragioni: 1) vi si produce il vino più pregiato della Sardegna, il Carignano del Sulcis, vino DOC; 2) la prima domenica di agosto vi si svolge il Matrimonio mauritano, la ricostruzione di una cerimonia nuziale che si dice risalga a un insediamento africano in epoca romana.

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3.Grotte di Is Zuddas

Poco distante da Santadi si possono visitare le spettacolari Grotte di Is Zuddas. La visita guidata dura 1h e si visitano le camere principali del sistema di caverne che si trova sotto al Monte Meana. Naturalmente ci sono le stalattiti e le stalagmiti, ma soprattutto la delicata aragonite bianca, che sembra quasi ovatta. Le grotte hanno una temperatura di 16° durante tutto l’anno.

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4.Le spiagge : Porto Pino,Piscinas..

Come per il resto della regione, anche il sud della Sardegna non fa eccezione e possiede delle spiagge da sogno dove potersi rilassare al sole e nuotare nell’acqua cristallina. Partendo da sud, le più belle sono sicuramente la spiaggia di Nora (a Pula, mooolto affollata in estate), le spiagge di Chia (su tutte Su Giudeu, che ha alle spalle la laguna dove si possono avvistare i fenicotteri), la spiaggia di Tuerredda, Porto Pino con le sue magnifiche dune e la pineta dietro, per finire con Cala Domestica e Piscinas, nella Costa Verde. Gli amanti del kite e del wid-surf dovranno invece andare nella spiaggia di Portobotte, dove questi sport si praticano tutto l’anno e dove esistono anche diverse scuole.

5.Iglesias e il Tempio di Antas

La cittadina di Iglesias deve il suo nome alle numerose chiese, molte delle quali sopravvivono ancor oggi. La sua esistenza però è stata sempre legata alle attività minerarie. La città fu fondata dal conte pisano Ugolino della Gherardesca , che nel XIII secolo riattivò le antiche miniere romane. In periodi diversi qui si estraevano oro, argento, zinco, ferro e piombo, tanto che Iglesias divenne il principale centro di estrazione dell’isola. Oggi è una delle cittadine più vive della Sardegna Sud-occidentale, anche grazie all’università che richiama tanti giovani. Da vedere c’è la bella Piazza del Municipio con il Duomo (la Cattedrale di Santa Chiara), ma soprattutto i vicoli pedonali del centro storico. Spingendosi verso nord, lungo la scenografica statale che va verso Fluminimaggiore, merita una visita il Tempio di Antas, un luogo di culto romano, eretto sul sito di un santuario nuragico prima e poi cartaginese. Al tramonto da qui si gode una bellissima vista che arriva fino al mare.

6.La costa iglesiente: il Pan di Zucchero e Porto Flavia

Il tratto di costa intorno a Masua è uno dei più belli del sud della Sardegna ; il panorama è dominato dal colossale scoglio chiamato Pan di Zucchero, alto 133 metri (è lo scoglio più alto d’Europa), e la strada corre lungo le scogliere a picco sul mare. Anche qui non mancano le miniere e quella di Porto Flavia è assolutamente da non perdere. Quest’ultima fu realizzata nel 1924 a picco sul mare scavando l’interno della montagna per 600 metri e rivoluzionò il sistema d’imbarco dei minerali; da qui infatti venivano caricati direttamente sulle barche e potevano essere trasportati molto più facilmente.

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7.Villaggio abbandonato di Tratalias

Tratalias è un piccolo villaggio molto suggestivo che si trova a pochi chilometri da Carbonia. Il villaggio venne abbandonato negli anni’70 a causa delle infiltrazioni d’acqua provocate dal lago artificiale di monte Pranu e l’intera popolazione del vecchio borgo venne spostata in un nuovo villaggio a poche centinaia di metri di distanza. Oggi il vecchio borgo è stato ristrutturato e nelle abitazioni ci sono delle botteghe artigiane che hanno ripreso i metodi antichi. Qui è possibile vedere la lavorazione del lino dal seme al tessuto, l’estrazione artigianale dell’olio di lentisco, la realizzazione dei coltelli forgiati a mano, e diverse altre tecniche che hanno secoli di storia. Bellissima anche la chiesa romanica di Santa Maria al centro del vecchio borgo, consacrata cattedrale nella regione del Sulcis nel 1213 e perfettamente conservata.

8.Portoscuso e la tonnara

Il paese di Portoscuso è nato nel XVII secolo vicino ad una torre di avvistamento spagnola (che è ancora in ottime condizioni) che serviva a controllare la via marittima tra Calsetta e l’isola di Carloforte. È nato in seguito alla costruzione della tonnara di Su Pranu, che è una delle più antiche e importanti d’Italia (risale addirittura al 1594), come borgo di pescatori sardi, ponzesi e siciliani dediti alla pesca del tonno e del corallo. Il paese è carino e caratteristico e la tonnara è davvero bella e suggestiva. Quest’ultima è divisa in due parti: un ampio spazio centrale un tempo utilizzato per preparare le reti e come deposito per le barche, e una grande edificio su due livelli. Costruito secondo uno schema gerarchico ben definito, nella parte superiore della costruzione c’era la parte padronale, poi quella dei diretti collaboratori (Rais, Vicerais e Guardiano) e, in posizione periferica, le abitazioni a piano terra, “Is  Barracas”, dimore dei tonnarotti che componevano la ciurma.

9.Sant’Antioco

L’isola di Sant’Antioco è unita alla terraferma da un istmo di 3 km lungo la costa e la strada sopraelevata per raggiungerla esiste sin dai tempi dei cartaginesi. Lunga 16 km, ha un po’ il fascino dei luoghi fuori mano e i siti di maggior interesse sono concentrati nella cittadina di Sant’Antioco. Assolutamente da non perdere la Basilica di Sant’Antioco con le catacombe cristiane, il nuovo MAB (Museo Archeologico Ferruccia Barreca) e, soprattutto, la zona archeologica. Proprio accanto al MAB c’è l’area sacra denominata tofet, un santuario a cielo aperto consacrato alle divinità Tinnit e Baal Hammon, nel quale i Fenici e i Punici seppellivano con particolari rituali i resti cremati dei bambini nati morti o deceduti in tenera età. L’area archeologica è tenuta molto bene ed è una luogo davvero particolare: non avevo mai visto nulla del genere prima!

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Dove dormire

  • Lido degli spagnoli  (Portoscuso). Questo Hotel a 4 stelle con piscina si trova proprio davanti al mare, non lontano dal centro di Portoscuso. La costruzione è molto carina, in stile spagnolo, ed è proprio di fronte all’isola di San Pietro. Svegliarsi guardando il mare non ha prezzo!
  • Lù Hotel (Carbonia). Il Lù Hotel è un hotel moderno vicino al centro di Carbonia ed è uno dei pochi hotel a 4 stelle del Sulcis. Ha una bella piscina, la Spa e soprattutto un ristorante dove si mangia benissimo sotto al guida dello chef stellato Michelin Gianluca Tore.
  • MuMa Hostel (Sant’Antioco). Quest’ostello nuovissimo si trova sul lungomare di Sant’Antioco a 1 km dal centro, nello stesso stabile del Museo del Mare. È un ostello eco-sostenibile, ha camere sia doppie che multiple, ed ha una bella terrazza che si affaccia sul mare.
  • Summer House (Carloforte). Una tipica casa Carlofortina con 5 posti letto. La casa è situata al centro del pease, vicino al porto e a tutte le comodità (minimarket, pasticcerie, bar, panifici..).

 

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