Come far volare un drone rispettando le regole

[Aggiornato al NOVEMBRE 2020]
Come forse avrete notato, ci siamo regalati un drone per poter fare immagini dall’altro e mostrarvi punti di vista impensabili qualche tempo fa. Perché non l’abbiamo fatto prima? È semplice, fino a qualche mese fa viaggiare con un drone che avesse una buona qualità di immagine e una buona portata voleva dire viaggiare con una valigia in più, voleva anche dire portarsi dietro questa valigia tutti i santi giorni per poter fare qualche minuto di volo qua e la. Da quando invece è uscito il DJI Mavic Pro ci siamo resi conto che viaggiare con un drone poteva voler dire aggiungere solo una borsetta grande come una macchina fotografica media, ed avere un autonomia di 30′ di volo con una qualità, velocità e stabilizzazione notevole!
Come la stragrande maggioranza degli utenti, la prima cosa che abbiamo fatto è stata: comprarlo! Da subito però ci siamo resi conto che non era proprio una cosa semplice e soprattutto innocua. Prima di volare bisogna avere un minimo di esperienza e qualche nozione, altrimenti il rischio di perderlo o avere un incidente è abbastanza alto, basta cercare su YouTube “Drone Fails” per rendersene conto. Dopo qualche primo volo di scoperta ci è venuta spontanea la prima grande domanda:

BeBorghi-pilota-drone-foto-aerea

Posso far volare un drone senza patentino (attestato di pilota APR)?

Si, potete far volare un drone senza patentino, se lo fate solo per scopo ricreativo o sportivo e il vostro drone non supera i 250 gr. In ogni caso potete volare solo in zone dove non correte il rischio di danneggiare cose o persone in un raggio di 200 mt di larghezza e 70 mt di altezza e senza mai perderlo di vista, dimenticatevi quindi di volare su persone, strade o edifici. Ovviamente dovete anche restare al di fuori delle zone vietate o regolamentate ( come faccio a sapere dove si trovano queste zone?) !
Se invece dovete svolgerci un LAVORO come noi, o volete volare su zone urbane tutto cambia: Avrete bisogno di un patentino! Di conseguenza si sono susseguite tutta una serie di domande a cascata:

Di che tipo di patentino per droni avete bisogno?

Gli APR (Aeromobili a Pilotaggio Remoto, troverete molto spesso questa sigla, ma non dimenticate che racchiude anche altri tipi di aeromobili) sono stati suddivisi in categorie: Il drone è nella categoria dei Multicotteri (quasi sempre abbreviata Mc).  Da Marzo 2020, le classi di peso sono cambiate ora le norme prevedono solo droni più leggeri di 250 gr, droni tra i 250 gr e i 25 kg e quelli più pesanti di 25 kg. Il patentino vi permetterà di pilotare qualunque drone di peso inferiore a 25 kg.
A questo punto spesso nascono due domande tipiche:
  1. Quindi se il mio drone pesa meno di 250 gr non ho bisogno di licenza? Esatto, tecnicamente non avete bisogno di licenza, ma avrete comunque bisogno di essere riconosciuti da ENAC in quanto piloti e far riconoscere anche il vostro drone.
  2. Quanto pesa un drone? Il nostro drone ad esempio è un DJI Mavic Pro e pesa intorno ai 730 gr. Il DJI Mavic Air ad esempio pesa 570 gr ed è quindi nella stessa classe, come anche il DJI Spark . L’unico che è sotto i 250 gr è il DJI Mini. I fratelli maggiori restano quasi sempre nella stessa classe: Il DJI Phantom 4 Pro pesa 1.4 Kg e anche se vorrete pilotare un Inspire 2 siete entro i 4 kg ( pesa poco più di 3.4 Kg).

Di conseguenza nella maggior parte dei casi avrete bisogno della licenza per Multicotteri tra i 250gr e i 25 kg.

DJI Inspire drone di classe VL

Dove si prende un patentino di Pilota Mc?

Da MARZO 2020 il patentino si ottiene ONLINE superando un esame direttamente sul sito di enac. L’esame è composto da 40 domande risposta multipla (3 possibili risposte) per rispondere alle quali avete a disposizione 60 minuti. Per superare il test dovete ottenere almeno 60 punti, cioè il 75% del punteggio massimo (80). Ogni risposta esatta vale 2 punti, ogni risposta mancante vale 0 punti e ogni risposta errata vale -1 punto. L’iscrizione all’esame costa 31 € per avere diritto a 4 tentativi. Non è più prevista né la visita medica, né la parte pratica.

L’esame verte sulle materie esposte nel cd. syllabus, nel regolamento “Mezzi Aerei a pilotaggio remoto” e la circolare enac ATM-09. È necessario avere nozioni di anatomia, fisiologia e aerodinamica. Esiste una guida in commercio che semplifica la vita raccogliendo tutte le nozioni necessarie in un unico compendio e proponendo un elenco di 480 domande e risposte per allenarsi prima dell’esame ( la trovate sul sito Dronex.eu ad un costo di 17,91 € se inserite il CODICE SCONTO “BEBORGHI“- questo codice vi permette di avere il 10% di sconto su qualsiasi prodotto presente sul loro sito).

Per prendere il patentino CRO per missioni critiche (più vicini a persone e in ambiente urbano) dovrete seguire un corso in un centro di addestramento autorizzato ENAC, ce ne sono in tutta Italia, non stupitevi se spesso sono un po’ fuori città visto che i campi di volo devono essere al di fuori delle aree urbane proibite. Su Milano vi possiamo consigliare APRFlyTech e a Roma Aerovision. Sui rispettivi siti potete trovare tutte le informazioni riguardo ai corsi  (di media c’è un corso al mese). Le lezioni teoriche si fanno in sala e le lezioni pratiche al campo volo.

Quanto costa e quanto tempo ci vuole per fare un patentino per droni?

L’esame online

L’esame ha un costo di 31 € da pagere ad ENAC (per 4 tentativi) ed avrete 60 minuti per ogni tentativo per passarlo,  la preparazione all’esame, se fatta sulla guida di Dronex.eu ha un costo di 17,91 € grazie al CODICE SCONTO “BEBORGHI” (questo codice vi permette di avere il 10% di sconto su qualsiasi prodotto presente sul loro sito).

Il Corso per le operazioni critiche di media costa intorno ai 300-500 € ma potrete farlo solo dopo quello basico. La durata totale del corso per gli scenari critici CRO è di minimo di 5/6 giorni ma può allungarsi se nei giorni successivi alla teoria non ci sono le condizioni meteo per poter fare le lezioni pratiche o l’esame pratico.

La registrazione del drone

Ai costi sopra citati vanno aggiunti 6 € per registrare qualsiasi drone presso ENAC per uso puramente ricreativo. Se invece volete farne un uso professionale dovrete considerare 24 € euro annuali per la registrazione come Operatore PRO + 6 € se il drone è sotto i 300 gr oppure 96 € se è tra i 300 gr e i 25 Kg

L’assicurazione responsabilità civile del drone

Come tutti i veicoli (che possono arrecare danni a terzi) va fatta un’assicurazione che, come per tutto il resto, ha un costo diverso se ne fate un uso professionale o amatoriale. Per l’uso ricreativo, l’assicurazione obbligatoria per tutti i droni costa ca. 35-40 € ed è valida per tutti i vostri droni. Per l’uso professionale prevedete invece ca. 270 € l’anno per l’assicurazione di responsabilità civile di ogni singolo drone.

In tutto noi abbiamo speso: 421 € per essere in regola per il primo anno. Per gli anni successivi avrete di nuovo l’assicurazione e eventuali corsi di upgrade se ne avrete voglia/bisogno.

Eyedrone scuola di volo per droni certificata ENACFoto: EyeDrone

Quali sono gli esami da sostenere per ottenere il patentino di pilota di droni?

Esame Teorico

Per ottenere il patentino per gli scenari standard (STD) da Marzo 2020 basta l’Esame teorico online che è un semplice test a risposta multipla di 40 domande a risposta multipla in 60’ sui temi trattati nelle dispense e documenti sopra citati. Se vi siete preparati con la guida di dronext.eu (ricordatevi di inserire il codice BEBORGHI per avere uno sconto!) non avrete molte difficoltà a fare il minimo di errori necessari per passarlo.

Di quali documenti avete bisogno quando piloterete il vostro drone?

Una volta ottenuta la vostra licenza di Pilota il grosso è fatto, o quasi! E si, purtroppo non è finita qui, una volta che l’ENAC vi ha riconosciuto come piloti di droni, dovrete poi far riconoscere il vostro drone (anche se è un drone commerciale, già montato e senza modifiche) e completare la documentazione necessaria per essere in regola. Vediamo in dettaglio quali documenti vi servono e come si ottengono:

LogBook Pilota APR

Consiste in un libretto numerato e datato, dove andrete a riportare tutti i voli che farete in quanto pilota. Ebbene si, anche se pilotate un drone, come un vero pilota dovrete riportare data, ora di decollo e di atterraggio, durata del volo, zona di volo, osservazioni (motivo del volo fondamentalmente) e la cosa più importante la vostra firma e in caso di esame o voli di corso, del vostro istruttore.
Il centro di formazione spesso ve ne offre uno incluso nel corso, anche perché già i voli di addestramento delle lezioni pratiche dovrete riportarli sul vostro “quaderno” e capirete subito come si riempie.

LogBook Drone

È il fratello gemello di quello del Pilota, ma si riferisce esclusivamente al drone. Se volate sempre con il vostro drone sarà identico, se invece volate con più droni ne avrete uno per drone e riporterete i voli effettuati solo con quel drone e le relative linee di interventi tecnici e manutenzione. Per i voli di addestramento ad esempio non avrete bisogno di compilarlo perché volerete con il drone della scuola e sarà quindi il vostro istruttore ad occuparsene.

Tagliando d’assicurazione

Come tutti i veicoli, che possono arrecare danni a cose o persone (malgrado tutte le precauzioni), siete obbligati ad avere un assicurazione per il drone, e sono previsti dei massimali da rispettare, il mio consiglio è di rivolgervi ad una compagnia assicurativa specializzata nel settore. Noi lo abbiamo fatto con CABI, il costo è di 265 € all’anno per un Mavic Pro.

Oltre a questi documenti dovrete presentare ad ENAC una lista di manuali per far riconoscere il vostro drone: manuale di volo, manuale delle operazioni, manuale di manutenzione, documento di analisi del rischio, consuntiva prove dell’attività sperimentale, quaderno tecnico di bordo, modulo analisi dei rischi missione, checklist pre-volo. Tutti questi manuali teoricamente dovreste esser voi a scriverli, ma potete chiedere al vostro centro di formazione se offrono il servizio di editarli per voi e di svolgere le pratiche necessarie con ENAC (normalmente il costo è intorno ai 100 € e  francamente ve lo consigliamo!).

Quali sono le zone vietate o regolamentate?

Una volta che avete ottenuto il vostro brevetto, avete registrato il vostro drone, e fatte tutte le pratiche (assicurazione ecc..) potete finalmente volare!! Ma attenzione, il brevetto non vi autorizza a volare ovunque, potete volare solo in zone non proibite o regolamentate. Queste zone le trovate innanzi tutto sul nuovo portale sulla piattaforma D-FLIGHT dopo esservi registrati, aver registrato il vostro drone e esservi abilitati come operatore e dove oltretutto potete inoltrare le vostre richieste d’autorizzazione.

Se volete risparmiarvi questo giro nei meandri della burocrazia aerospaziale italiana, sappiate che le mappe sono riportate su applicazioni come Airmap (attenzione le applicazioni possono non essere aggiornate, e faranno sempre fede in casi di problemi le informazioni diffuse da ENAV). A grandi linee potete dividere lo spazio aereo in 3 grandi aree:

    1. le ATZ (zone di traffico degli aeroporti) – sono le zone più proibite, sono di forma variabile e circondano gli aeroporti. Entro i 15 Km da queste zone potete volare ma sempre restando sotto un altezza di 25 mt dal suolo.
    1. le CTR ( control traffic region) –  sono zone dove potete volare fino ad un altezza di 60 mt dal suolo e entro i 200 mt di raggio dal pilota. Le zone sono regolamentate in vari modi e per varie ragioni. Alcune zone possono partire da una determinata quota (e quindi non interessarvi affatto) o possono essere attive solo in determinati giorni o orari. Andatevi a leggere queste informazioni sul sito ENAC cercando con il nome della zona.
  1. fuori dalle CTR – in queste zone potete volare fino a 120 mt di altezza e fino a 500 mt di raggio.

Sia sulla mappa che nel documento AIP AIRAC AMDT trovate anche le zone regolamentate e tutti i dettali del caso. Su tutti gli spazi aerei potrebbero poi esserci delle segnalazioni occasionali, raramente riportate sulle applicazioni ad esempio, chiamate NOTAM (restrizione temporanea alla navigazione aerea), che segnalano eventi particolari che possono andare dal lancio di paracadutisti ai fuochi pirotecnici, sarebbe buona norma dare sempre un occhiata prima di lanciarvi in volo ovunque voi siate. Il documento ufficiale è però di difficile consultazione, provare per credere: Elenco dei NOTAM validi (sempre richiesta la registrazione gratuita ), noi vi consigliamo la versione più umana e consultabile su notaminfo.com!

Mappa aerea della zona di Milano

Questa ad esempio è la zona intorno a Milano, dove potete vedere ad esempio le zona ATZ di Linate, Malpensa e Orio (cerchi marroni di vario diametro), poi la zona regolamentata di Milano in rosso chiamata R 9, delle zone proibite circolari in viola sia dentro che fuori Milano, come la P182 che ad esempio è San Vittore (Divieto di sorvolo di edifici particolari dal suolo a 1500 piedi per un raggio di 1 Miglio Marino), o l’analoga zona P186 di Monza. Si vedono poi le zone CTR di Linate Bergamo e Malpensa (linea tratteggiata blu, di forme varie), dove appunto dovete stare sotto i 70 mt. Le zone dove non c’è nulla sono le uniche dove potete volare fino a 150 mt di altezza.

Come potete vedere in pratica, le zone con delle limitazioni sono tante e spesso intorno a cose interessanti da filmare. La buona notizia è che ora che siete però ufficialmente riconosciuti, potete però richiedere l’autorizzazione per fare dei voli in aree proibite o regolamentate, contattando le autorità locali competenti e chiedendo l’autorizzazione formale ad ENAC con questo modulo (purtroppo ogni richiesta ha un costo anche se non viene accettata).

E se devo volare all’estero? La mia patente vale?

È ovviamente una domanda che ci è venuta spontanea visto che il nostro scopo è portarcelo dietro il più possibile. La patente per fortuna è riconosciuta al livello europeo, per quel che invece riguarda la legislazione dovrete essere sempre in regola con le normative locali, che possono variare sia in termini di classi e limitazioni dei droni, sia in termini di dispositivi di sicurezza che il drone deve avere, sia per la definizione degli spazi aerei. L’unica costante (eh si ce n’è almeno una) sarà la lettura delle carte aeree visto che usano tutte gli stessi principi, codici e colori!

Database delle normative globali sui droni

Abbiamo trovato questi tre siti che cercano di raccogliere e organizzare le informazioni paese per paese: dronerules.eu che raccoglie soprattutto quelle europee, droneregulations.info che invece è globale e Drone Traveller che invece è un blog e può esservi utile per capire oltre le legislazioni, la loro applicazione concreta nella vita reale!

Voilà! Ora non ci resta che volare e farvi vedere che riusciamo a combinarci con questo bel drone! Se avete progetti che possono coinvolgerci in quanto blogger, fotografi o video maker. Contattateci per parlarne insieme!

17 commenti su “Come far volare un drone rispettando le regole”

  1. Grazie, per questa guida a mio parere ben fatta e dettagliata… mostra esattamente tutto il percorso che ho dovuto intraprendere per diventare pilota VL/Mc base e CRO e far volare in regola (in parte) il mio Mavic Pro Platinum.
    …Alla fine ho scelto di acquistare un inoffensivo per poter lavorare in scenari altimenti non possibili. ( ANCHE CON IL CRO )
    Complimenti Stefano per il tuo lavoro.
    Mirko

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    • Grazie Mirko! Eh si l’opzione di avere anche un drone inoffenzivo è sicuramente una buona soluzione per arrivare quasi ovunque. Credo che anche io finirò per fare anche il patentino per scenari critici, ma per ora va bene così. Posso chiederti perché “in parte” in regola? Ti capita di volare in zone proibite o a volte cedi alle procedure lunghe e farraginose dell’ENAC? 😀
      In ogni caso buon volo e a presto!
      Stefano

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  2. Ciao Stefano e Valentina, ho letto il vostro articolo e l’ho trovato molto interessante. Tuttavia, mi è sorto un dubbio. Qual è il limite tra un uso commerciale e da privati? Per esempio l”uso di un drone e pubblicazione sui social e blog non professionale di foto e video è da considerarsi uso commerciale? Grazie, Laura

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    • Ciao Laura! Contenti che ti sia piaciuto! I regolamenti hanno molti punti vaghi e che lasciano ad interpretazioni. All’estero è facile, quando registri il drone ti chiedono la partita iva al quale è associato. In Italia no. Credo che non sia molto difficile far passare un blog non pesantemente commerciale e senza incarichi di terze parti (partner, enti ecc) come un uso ludico, ma ricorda anche che gli spazi dove potrai volare saranno sempre lontani da cose e persone, aree extraurbane e lontano da un qualsiasi areoporto e in caso di bisogno non potrai neanche chiedere una banale autorizzazione. All’estero le regole possono essere diverse e si è sempre obbligati ad essere conformi alle regole locali, quindi va visto di caso in caso.

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  3. Ciao, complimenti per la cura del post.
    domanda: ogni anno, oltre all’assicurazione e le visite mediche (previste ogni 2 o 5 anni a seconda dell’età) sono previsti altri costi?
    tipo rinnovo o roba simile?

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    • Ciao Juri, grazie!
      No, ogni anno non ci sono rinnovi previsti, il rinnovo del patentino è ai 5 anni e presumo abbia un costo, e probabilmente uno skill test da fare. Però penso che nessuno ci sia ancora arrivato e temo che nei prossimi 5 anni le legislazioni cambieranno ulteriormente! 🙂

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    • Ciao Giuseppe, il corso è l’equivalente della scuola guida per l’auto o la moto. Alla fine del corso sarai in grado di eseguire le manovre base, ma non avrai una formazione professionale. Anche perché con i droni ci si fa di tutto e per dirne una, se vuoi farci dei video, non è previsto nulla sull’uso della telecamera o delle manovre specifiche alle riprese video. Quindi secondo me si, certo sarai abilitato a farlo, ma penso che avrai bisogno di pratica ed esperienza per poterti proporre professionalmente. Spero di aver risposto alla tua domanda. Buona serata!

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  4. Ciao, grazie per la guida molto dettagliata e utile!
    Mi chiedevo se sapete qualcosa sull’introduzione delle nuove normative europee. Da quanto vedevo in alcuni video dovrebbero entrare in vigore a metà settembre 2018.
    Grazie
    Andrea

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    • Ciao Andrea, no, non mi sono ancora inforomato sull’entrata in vigore delle nuove normative, mi stupirebbe un po’ che siano europee, vorrebbe dire che sono riusciti a trovare un accordo, sono attese da molto tempo e tra l’altro mi farebbero molto comodo visto che volo spesso all’estero. Se ho notizie ti farò sapere e magari aggiorno l’articolo! 😉

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  5. Ciao,
    per natale mi hanno regalato un piccolo drone, il Potensic T35, che utilizzo di saltuariamente per scopi meramente ludico-ricreativi.
    Sul sito ENAC hanno pubblicato un aggiornamento, da cui sembra che quantomeno il DRONE vada registrato.
    C’è quanche novità in riguardo ???
    Devo fare comunque il patentino (mi costerebbe da quel che vedo 10 volte il costo del DRONE …)
    Ciao e grazie

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    • Ciao Gianpaolo, grazie per il tuo messaggio! Non sono ancora al corrente sulle ultime novità in merito. Mi pare credibile che il drone vada registrato, è richiesto in sempre più paesi in caso venga trovato o faccia dei danni e non riescono a risalire al pilota. Ma non credo che sia diventato obbligatorio il patentino per usi non professionali, cerco di informarmi meglio se riesco, puoi segnalarmi l’articolo di cui parli?
      In ogni caso ricorda di volare solo nelle aree permesse e con un po’ di buonsenso e già credo che starai lontano dai guai! 😉

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    • Da una prima ricerca, SI sembra che per tutti i droni più pesanti di 250 gr, è obbligatoria la registrazione e c’è anche l’obbligo di fare l’esame online (non il patentino). Se è come quello che ho già sostenuto in altri paesi, si tratta di vedere qualche video sulle normative e rispondere alla fine ad una decina di domande su quello che si è appena visto, e viene rilasciato poi un attestato in PDF che bisogna avere quando si vola..

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  6. Buon articolo, ma presenta, già ad una veloce lettura alcune imprecisioni. Il peso per volare senza patentino è solo fino a 249 gr e non 250 (una sfumatura ma è bene saperlo, se un drone dovesse pesare 250 gr avrebbe bisogno di patentino). Il QR Code e di conseguenza i 6 euro per ottenerlo non è necessario per voli ricreativi sugli apr fino ai 249 grammi. Inoltre alcune altezze delle zone aeroportuali che hai segnalato sono errate. È importante segnalare che su D-Flight fino a pochi giorni fa non erano presenti i parchi nazionali (zone romeo dove occorre fare richiesta per volare), li stanno aggiungendo in questi giorni ma verificare sempre sul posto che non ci si trovi dentro una zona di riserva/parco nazionale ecc. Sempre su D-Flight non sono segnalate le zone R sulle spiaggie (divieto primo giugno/30 settembre 100 metri mare/100 metri terra). Per finire siamo tutti in attesa del cambio regolamento che dovrebbe avvenire il 31 dicembre 2020 e che potrebbe portare importantissime novità anche per gli apr sotto i 250 gr. Ricordo che per il codice della navigazione i droni (esclusi SOLO quelli giocattolo per bambini fino ai 14 anni) sono considerati aeromobili e le violazioni agli obblighi previsti comportano pesanti contravvenzioni pecuniarie e soprattutto denunce penali.

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    • Il grammo per cui Martin perse la cappa! 😀 Grazie per le precisazioni. I regolamenti inseguono il ritmo dei DPCM di Conte e con, in alcuni casi, micro cambiamenti che portano solo confusione. Speriamo che quello di dicembre sia almeno allineato a quelli europei. Incrociamo le eliche! 😉

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  7. ciao, ho un dubbio: dalle mappe d-flight risulta, per esempio, che si possa volare sopra la basilica di Aquileia, in Friuli, fino a 45 mt di altezza – Pero’, tutto intorno, ci sono case, nel raggio dei fatidici 150 mt cui tenersi, appunto dalle abitazioni – quindi si puo’ volare sopra la basilica opure no? mi sapete illuminare?
    grazie

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